Tra i tanti doni che ogni giorno Padre Pio elargiva ai suoi fedeli vi erano sicuramente numerose benedizioni. La benedizione di Padre Pio rappresentava un dono da ricevere. Oltre alle preghiere, alle intenzioni e alle rassicurazioni, alle volte si sentiva letteralmente il bisogno di una mano sul capo. E come dimenticare le folle immense che accoglievano l’umile frate alla conclusione di una messa o dopo una confessione.
Donne, uomini e bambini che si dimenavano tra la confusione, anche solo per afferrargli la mano, per avere la benedizione di Padre Pio, nella consapevolezza che in quella stessa ci fosse qualcosa in più di un semplice e banale contatto fisico.
Ma cosa realmente chiedeva la gente a Padre Pio durante la benedizione? Benedire significa invocare il bene di qualcuno, e chi meglio di Padre Pio poteva farlo. Il suo perenne contatto con ciò che non si vede, diveniva per molti l’accesso ai favori divini.
E le richieste si affollavano: buone intenzioni per qualche progetto, aiuto per una malattia, intercessioni per faccende delicate. E Padre Pio non si negava: tra una stretta di mano, una carezza e una croce sulla fronte, accontentava tutti, nella speranza che il bene richiesto per i suoi fedeli potesse realmente concretizzarsi.
E dunque era anche questo uno dei punti di forza del frate: il suo esserci, continuamente e costantemente, per chiunque ne avesse bisogno. La benedizione di Padre Pio. In fin dei conti siamo umani, e alle volte oltre la spiritualità ricerchiamo anche la concretezza. La concretezza di un abbraccio, di una carezza, di una mano sul capo, di un sorriso: tutti segnali di una fede che si manifesta, e che si deve manifestare, anche attraverso piccoli gesti.
Dora Cassano