CONVENTO FRATI MINORI CAPPUCCINI

"NOVIZIATO PADRE PIO" - MORCONE

 

 

 

 

 

 

 

Convento Frati Minori Cappuccini
"Noviziato Padre Pio"
Piazza Padre Pio - 82026 Morcone (BN)
Tel. 0824 956125 - 956214
Netfax. 178 227 8875

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Fra' Pio da Pietrelcina    Il convento oggi    Vita francescana    Città di Morcone

 

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Fra' Pio da Pietrelcina

Il 6 gennaio del 1903, bussò alla porta del convento un adolescente di Pietrelcina, accompagnato dal padre e dallo zio prete: era Francesco Forgione, che il 22 gennaio seguente indossò il saio cappuccino e iniziò l'anno di Noviziato prendendo il nuovo nome di Fra' Pio da Pietrelcina. Un anno dopo, il 22 gennaio del 1904, Fra' Pio emise i voti temporanei e cominciò la sua vita religiosa. Tre giorni dopo, partì per Sant'Elia a Pianisi. Tornò nel convento di Morcone il 18 luglio del 1909, per esservi ordinato diacono da Mons. Benedetto Della Camera. L'anno dopo, il 21 luglio, vi si recò per apprendere i particolari del sito della Santa Messa, perché era ormai prossima l'ordinazione sacerdotale, ma la salute peggiorò e dové tornare frettolosamente a Pietrelcina, dove imparò le cerimonie della Messa da Don Salvatore Pannullo. Nel 1913, il 18 luglio, Padre Pio restò a Morcone poco più di una giornata, a causa delle sue condizioni di salute. L'anno successivo, nella prima metà di giugno, dimorò a Morcone cinque giorni, ma la sua salute peggiorava e dopo quella volta non vi tornò piu; anche il desiderio dei superiori del tempo di nominarlo vice - maestro o maestro del Noviziato non si realizzò.

Prima di giungere a San Giovanni Rotondo, Padre Pio ha dimorato in altri 10 conventi. Anche lì puoi visitare la cella e gli altri luoghi che sono stati familiari a Padre Pio, assistere alla celebrazione della Santa Messa (o celebrarla se sei sacerdote), confessarti e raccoglierti in preghiera. Ti auguriamo un santo pellegrinaggio.

 

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Il Convento oggi

Sorge ai piedi di Morcone, sul lato nord - orientale della cittadina, a qualche centinaio di metri dall'antico circuito murario. Fu edificato nel 1603, per volontà del marchese di Morcone, Giovan Francesco da Ponte, e col concorso unanime della popolazione e dell'Università (Comune), che ben volentieri concessero ai cappuccini la sorgente degli stampacci, che sgorga a poche decine di metri dalla Chiesa di Santa Maria di Stampatis (o Della Pace) e dall'omonima piazzetta. Il periodo iniziale del convento, che s'inserì in un contesto cittadino già frequentato da monaci Basiliani, Celestini, Domenicani e, in epoca vicina a noi, dai Redentoristi, fu qualificato dalla presenza di San Giovanni da San Severo (+ 1631), che fu presente, mentre il convento era ancora in costruzione, tra il 1611 e il 1612, e lasciò fama di santità in tutta la zona. Costruito nella forma tipica prevista nelle Costituzioni dei Cappuccini, il convento fu scelto come luogo di Noviziato e, salvo brevi pause dovute a fattori esterni, ospitò i novizi dal 1700 al 1981. La Chiesa, semplice e povera nelle sue linee, dedicata ai S.S. Apostoli Filippo e Giacomo e sede di Parrocchia, si presenta con una facciata in pietra sormontata da un campaniletto a vela. L'interno è a due navate, una centrale e l'altra laterale sulla sinistra. Gli ultimi restauri posteriori al terremoto dell'Irpinia nel 1980, hanno completamente snaturato l'ingresso e il relativo tamburo, mentre hanno rispettato le preesistenze, ove si eccettui l'altare maggiore in legno, collocato davanti a quello antico rivestito di marmi. Sulla parete di fondo, dietro l'altare maggiore, si aprono tre nicchie: al centro è collocata la statua dell'Immacolata, a destra Sant'Elisabetta Regina d'Ungheria e a sinistra San Giuseppe. La navata laterale, separata dalla centrale da tre massicci pilastri, è più stretta e più bassa, ed è caratterizzata da quattro altari: quello di Sant'Anna rivestito di marmo, che risale al 1927, quelli di San Felice e Sant'Antonio, ambedue in legno e risalenti al 1700 e, in fondo, l'altare di San Francesco.

 

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Vita Francescana

Il Convento di Morcone, che vide fra le sue mura e nel suo orto aggirarsi fra Pio da Pietrelcina novizio, al presente, non è più sede di noviziato, ma conserva tuttora la sua vitalità, la sua importanza e il suo fascino mistico. Oltre ad essere, dopo San Giovanni Rotondo e Pietrelcina, la meta preferita dei gruppi di devoti del Santo, il Convento pulsa di vita e di attività. Dal 1990, la chiesa conventuale, dedicata ai Santi Apostoli Filippo e Giacomo è sede dell'omonima parrocchia, che comprende quasi un terzo del territorio morconese e conta circa 1900 anime, in gran parte distribuite nella campagna (Piana, Canepino, Colle Alto). Sul versante pastorale, i frati di Morcone, com'è proprio della tradizione francescano - cappuccina, di frequente corrono in aiuto dei parroci della zona o sono impegnati, saltuariamente, nella predicazione. Continua, invece, è l'assistenza spirituale alle associazioni ecclesiali, quali l'Ordine Francescano Secolare (OFS), la Gioventù Francescana (Gi.Fra.) e al Gruppo di Preghiera di Padre Pio, mentre sempre più qualificata e impegnativa diventa l'accoglienza dei pellegrini; si sta attrezzando anche l'orto del Convento per offrire ai devoti del Santo un'esperienza viva della sua spirituale presenza.

Il Convento, restaurato dopo il terremoto del 1980, ospita, al presente, quattro frati. La Gioventù Francescana (Gi.Fra.) è costituita da un gruppo di giovani che intendono vivere l'ideale francescano restando nel mondo e impegnati nelle attività ordinarie. Essi curano anche la formazione dei cosiddetti "araldini", che sono ragazzi simpatizzanti di San Francesco. L'Ordine Francescano Secolare (OFS) è formato da una trentina di uomini e donne che seguono San Francesco e ne vivono l'ideale di povertà e semplicità evangelica, restando nelle loro famiglie. Il Gruppo di Preghiera di Padre Pio da Pietrelcina è presente ed operante a Morcone da un ventennio. Vi aderiscono una cinquantina di persone che si riuniscono prevalentemente nella Chiesa de convento.

 

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Città di Morcone

Cittadina del Sannio Beneventano, collocata nella valle del fiume Tammaro, a mezza strada fra Benevento e Campobasso. Aggrappata ad un enorme masso, tagliato verticalmente dal torrente San Marco, Morcone prende il nome dalla conformazione del centro urbano (in latino mucro-nis = punta aguzza) e da esso s'è staccata solo di recente, discendendo verso la piana sottostante. Situata all'estremo lembo del Sannio Pentro e non lontana dalla sannitica Saepinum, la vallata morconese è stata luogo di passaggio per gli eserciti sanniti, romani e longobardi, per cui, pur non avendo mai assunto ruoli di primo piano nelle vicende storiche della zona, Morcone ha condiviso e sofferto tutti gli avvenimenti lieti e tristi della regione circostante. In età normanna e sveva (secc. XII-XIII), conobbe il periodo più esaltante della propria storia. In età angioina, fu compresa nel Principato Ultra e poi nel Contado di Molise. Il castello di Morcone ospitò, nel 1381, Margherita consorte del re di Napoli, Carlo III di Durazzo; nello stesso anno, ricevette la conferma degli statuti municipali. Del suo non trascurabile passato, Morcone conserva gelosamente non solo la pianta urbana a ventaglio o a tela di ragno, che si allarga man mano che discende e si allontana dai ruderi del dominante castello, ma custodisce monumenti sacri e profani, che l'abbelliscono e la caratterizzano.