Ritmi arabeggianti, danze armene, canti popolari. Gremito anche questa volta l’ auditorium “Maria Pyle” della chiesa di san Pio che ha assistito a una esibizione originalissima; quella degli austriaci Oskar Huetter (violoncello) e Stefan Heckel (accordeon). Il pubblico si aspettava un concerto su Bach; in realtà i due artisti, che vantano un curriculum di tutto rispetto, hanno stupito tutti con uno stravolgimento del programma.
“Si tratta di un concerto – come ha annunciato all’inizio la pianista Alba Collivignarelli, che fa da giuda all’ascolto per il pubblico – che si basa sull’improvvisazione, per cui è un concerto fuori dal comune, molto originale.” L’improvvisazione, che oggi ha trovato la sua massima espressione nel jazz, ha origini antiche. Anche nel Medioevo si creavano nuove melodie su canti principali; mentre nel Seicento fu motivo di disputa. Huetter e Heckel sono esperti viaggiatori e hanno offerto al pubblico un concerto che ha racchiuso tante epoche e tanti luoghi. Tra questi è spiccata Gerusalemme (come insegnante, Huetter ha infatti diretto la classe di violoncello del progetto di Orchestra Giovanile per la Pace promosso dal Maestro Daniel Barenboim a Ramallah, in Palestina e un nuovo progetto di musica da camera chiamato “Sounding Jerusalem”, nella Città Vecchia di Gerusalemme est).
Il loro viaggio, dal quale è venuta fuori, dunque, tutta l’universalità del grande Bach, è iniziato e terminato con lui, grande improvvisatore; colui che è considerato un genio della musica di tutti i tempi. Un concerto dove gli artisti hanno dimostrato tutta la loro creatività viaggiando dentro e fuori gli schemi per approdare alla bellezza della musica da tutto il mondo librando come su un tappeto volante da “Le mille e una notte”.
Nella foto: Huetter e Heckel appena dopo il concerto a San Giovanni Rotondo