Il Gargano dispone di patrimoni di forte consistenza da costituire significativo elemento di attrattività turistica
— C’è anche San Giovanni Rotondo tra i comuni che aderiscono alla proposta, lanciata dall’Ente Parco Nazionale del Gargano, di avviare interventi di valorizzazione del patrimonio culturale, prevedendo l’attivazione di forme di collaborazione interistituzionale allo scopo di regolamentare i comuni obiettivi di riqualificazione e valorizzazione.
Prima occasione di sperimentazione del modello organizzativo di rete territoriale coordinato dalla Cabina di Regia del Parco Nazionale del Gargano è stata offerta dal bando regionale per la “Riqualificazione e valorizzazione del sistema museale”. In tale occasione, l’Ente Parco ha svolto l’azione di coordinamento e di supporto tecnico-amministrativo alle Istituzioni Museali dei comuni che hanno condiviso la strategia di gestione, fruizione e valorizzazione unitaria, rappresentando di fatto un’importantissima esperienza pilota di gestione unitaria.
I progetti, ritenuti ammissibili per 2.8 milioni di euro, riguardano i Musei di Cagnano Varano, Vico del Gargano, S. Giovanni Rotondo, Lesina, Monte S. Angelo ed Ischitella. Il prossimo obiettivo attraverso il Piano Unico di Gestione redatto dal Ente, è “organizzare” e “comunicare” tale patrimonio in modo che venga effettivamente promosso, valorizzato e fruito come un “sistema integrato” puntando sulla qualità dell’offerta per competere con destinazioni turistiche non solo nazionali ma anche internazionali.
“Con questa strategia – ha affermato il presidente del Parco Stefano Pecorella -, il Parco ed i Comuni del Gargano si candidano rappresentare il primo territorio per l’applicazione di un accordo di valorizzazione che segue l’accordo sottoscritto a Roma nel marzo scorso dal Presidente della Regione Puglia e dal Ministro dei Beni culturali, alla presenza dell’assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia. Obiettivi fondamentali dell’accordo, saranno il miglioramento della fruibilità dei beni culturali, il rafforzamento della collaborazione fra gli enti pubblici e gli attori privati, la valorizzazione del patrimonio, la partecipazione degli abitanti alla definizione e attuazione dei processi di valorizzazione e la sperimentazione di nuovi percorsi collaborativi e più efficaci strumenti di programmazione strategica”.
Articolo pubblicato giovedì 16 maggio 2013 alle 17.42