Termina domenica il corso di formazione per Operatori Naturalistici e Culturali (ONC) ed Operatori Tutela Ambiente Montano (OTAM)
— Termina domenica il corso di formazione per Operatori Naturalistici e Culturali (ONC) ed Operatori Tutela Ambiente Montano (OTAM). La sede scelta è a Vico, nel Parco Nazionale del Gargano. L’esperienza formativa del Cai ha coinvolto soci della Puglia, della Basilicata e della Campania, nei mesi di giugno e luglio, con un ciclo di lezioni e di uscite che hanno interessato territori e paesi del Parco Regionale dei Picentini e del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Con le diverse fasi di lavoro sono stati così contestualizzati valori e problemi dell’ambiente e il Sistema delle Aree protette dell’Italia Meridionale, con un’ampia visione della realtà “Appennino”.
Sono stati trattati argomenti diversi per consentire la lettura in chiave naturalistica e paesaggistica del territorio, la comprensione del rapporto uomo-ambiente, gli aspetti socio-culturali della vita in montagna (progetto “Terre Alte), con le dinamiche evolutive passate e in atto, affrontando tematiche quali i ben noti dissesti idrogeologici, rischi sismici e vulcanici, rischi da frana, ed altre emergenze ambientali. Il Parco Nazionale del Gargano si estende per oltre 120.000 ettari. E’ un promontorio nel quale ritroviamo una serie di habitat unici nel loro genere. Si passa dalle straordinarie foreste, alla macchia mediterranea, dai grandi altipiani carsici, ricchi di doline ed inghiottitoi, alle ripide falesie sul mare, ornate da grotte, dalle erte e boscose valli che scendono verso il mare, alle lagune costiere di Lesina e Varano. Il Parco si spinge sul mare e tutela anche le ambite Isole Tremiti.
La fase finale del corso è in programma nella Foresta Umbra, sicuramente l’ambiente più significativo delle zone interne del Gargano. Si tratta del residuo della primigenia e millenaria selva del promontorio del Gargano, sopravvissuta ai dissennati disboscamenti degli ultimi tre secoli. Il manto forestale del Gargano è stato ridotto a circa il 15% della superficie originaria. I soci Cai formati dal corso, con le iniziative delle Sezioni e del Gruppo regionale Cai, potranno mettere a disposizione le competenze per la migliore divulgazione di aspetti naturalistici, etno-antropologici, culturali e di problematiche di fruizione e tutela dell’ambiente naturale ed umano.
Nella foto: la Foresta Umbra
Venerdì 5 ottobre 2012, ore 9.52