Quando le prime apparizioni cominciarono a far compagnia ad un Padre Pio ancora bambino, non si poteva certo già pretendere una prontezza degna di un Santo. Il piccolo Francesco, per nulla diverso dagli altri bimbi in tanti aspetti, le tenne a lungo nascoste. Timoroso forse di una reazione negativa, o ingenuamente convinto della normalità di simili episodi, conservò a lungo nel suo cuore i primi prodigi di quella che sarebbe poi stata una vita speciale.
Ma chi erano i visitatori di Padre Pio? La lista era lunga, una folta schiera di personaggi che ogni giorno animava o “turbava” le giornate del frate. Accanto a meravigliose apparizioni Padre Pio della Madonna, dei Santi o degli Angeli, non mancavano infatti figure demoniache, portatrici da sempre di cattive notizie. E allora cominciavano le lotte, estenuanti, dure, alle volte violente. Lotte che lasciavano Padre Pio profondamente turbato e sfiancato, sentimenti legittimati dalla umanità di una grande uomo.
Ma ciò che più estenuava era la costanza degli eventi; apparizioni quotidiane e instancabili, tenaci nel voler piegare la durezza e l’integrità del frate. Insomma, un lavoro a tempo pieno che esigeva massimo sforzo e impegno. Ma le visite non erano sempre sgradevoli. Tante anime “buone” bussavano al cuore di Padre Pio per chiedere una preghiera o una messa, lasciti fondamentali per accedere al Paradiso. E con gioia tante volte Padre Pio annunciava, ai familiari ancora in vita, la beatitudine dei loro parenti, ormai defunti.
Un ponte di collegamento tra due mondi: ecco cos’era Padre Pio per molti fedeli, curiosi di sapere come stessero i loro cari. Una vita parallela, quasi una doppia identità che rendeva il frate amato non solo da chi poteva ancora concretamente toccarlo, ma anche da coloro che si accontentavo di una semplice chiacchierata tra due mondi.
Dora Cassano