4 nuove comunità di specie di Daphne sericea svelano altri tratti della complessa struttura del paesaggio forestale dell’area protetta
—- Lo scrigno naturalistico di biodiversità del Parco Nazionale del Gargano non finisce mai di stupire. Solo lo scorso mese di marzo veniva scoperta una nuova pianta a livello nazionale, laCerinthe retorta Sibth. & Sm, mentre in questi giorni al presidente Pecorella è stata comunicata la notizia dell’individuazione di 4 nuove associazioni (comunità di specie) di Daphne sericea che svelano altri tratti della complessa struttura del paesaggio forestale dell’Area Protetta.
“Ringrazio per questa scoperta in primis l’amico Biscotti per il suo inesauribile sentimento di attaccamento ed amore per il Gargano e per il suo Parco Nazionale, così come riconosco i meriti al gruppo di lavoro ed al suo coordinatore il Prof Emerito Edoardo Biondi. Sono, inoltre, fermamente convinto che il Gargano ed il Parco Nazionale del Gargano, rappresentano un patrimonio di indiscutibile ricchezza per tutti quanti noi e per il nostro amato Paese: l’ Italia. Perciò, dobbiamo amare la nostra terra chiedere che tutti la rispettino e facciano quanto in loro potere per curare e proteggerla. Come riferitomi dagli stessi studiosi – afferma Pecorella -, scoprire nuove associazioni significa che il Gargano riserva valori naturalistici ancora nascosti e che vanno ben oltre la biodiversità di specie; significa realmente cominciare a comprendere su basi scientifiche la sua unicità. L’anteprima di questa scoperta è in corso di pubblicazione sul prossimo numero rivista scientifica internazionale PlantBiosystem (The Daphne sericea Vahlvegetation in the Gargano promontory (Southern Italy).La divulgazione è pertanto fondamentale e a tal fine la presidenza del Parco ha fatto suo il lavoro di Biondi, Biscotti e Casavecchia promuovendone la stampa e la pubblicazione. Questo è un lavoro con finalità divulgative che realizza una prima ma fondamentale sintesi, del complesso ma unico paesaggio forestale del Parco Nazionale del Gargano, verso il quale tutte le istituzioni e cittadini devono contribuire con investimenti ed attenzioni”.
Articolo pubblicato domenica 6 luglio 2014 alle ore 12.44