Il pellegrinaggio, un rito diffuso nel mondo e che il cristianesimo ha assunto come viaggio di purificazione per ritrovare Dio e anche se stessi. Un primo maggio all’insegna della spiritualità è quello che si è vissuto a San Giovanni Rotondo dove moltissimi pellegrini hanno affollato il santuario e la nuova cripta di Padre Pio soprattutto dopo la traslazione del 19 aprile scorso.
Tra i pellegrini in visita a san Pio i più temerari sono certamente i pellegrini de “Il cammino dell’Arcangelo” che hanno percorso a piedi – per ben 9 giorni – 3 provincie e 2 regioni. Oggi l’arrivo nella cittadina del santo grazie ad un progetto nato dall’idea delle sezioni di Foggia e Benevento del CAI dopo aver battuto le strade di Benevento, Pietrelcina, Buonalbergo, Ariano, Troia, Lucera, San Severo, Stignano.
Per il secondo anno consecutivo il percorso è diventato itinerante; un’impresa non indifferente per i coraggiosi camminatori che hanno come intento quello di valorizzare e di riscoprire il territorio che vanta una storia di notevole importanza. Al di là dell’altissimo valore storico, si è voluto far notare anche l’aspetto spirituale che emerge soprattutto dal contatto che ognuno ha con la natura e con la bellezza dei luoghi.
Una sorta di cammino di Santiago ma a sud Italia. Il cammino coincide, infatti, con il tratto finale della via Micaelica. Domani la tappa conclusiva del viaggio: Monte Sant’Angelo, quando a tutti i pellegrini verrà consegnato il “Testimonium”.
“Ci auguriamo – dichiarano gli organizzatori (Michele del Giudice, Enzo Di Gironimo, Renzo Infante e Vilma Tarantino) – che le istituzioni pongano maggiore interesse verso queste iniziative che valorizzano le nostre tradizioni e le nostre incomparabili bellezze.”
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Nella foto: un’immagine raffigurante san Michele Arcangelo