Reti, sviluppo, tecnologie. Questi alcuni degli aspetti più rilevanti emersi durante la tavola rotonda dal titolo “Incontri territoriali per lo sviluppo e la concertazione delle nuove politiche turistiche regionali”, l’iniziativa che si è svolta questa mattina nella sala conferenze della Camera di Commercio di Foggia. Un’occasione per la regione nel presentare il progetto SPOT che permetterà a tutti gli operatori turistici della regione di comunicare dati turistici con maggior facilità (www.viaggiareinpuglia.it ); un’occasione per gli operatori per confrontarsi con istituzioni e realtà imprenditoriali soprattutto della provincia di Foggia. Una provincia che registra grossi numeri sia con il turismo balneare, che con quello religioso. L’incontro ha dato spazio anche a Bitrel, la Borsa Internazionale del Turismo Religioso e dei Cammini dello Spirito che, come annunciato in più occasioni, si svolgerà dal 6 al 28 novembre prossimi.
“La Bitrel ha dimostrato che, quando vogliamo, riusciamo a dare vita al sistema”, ha detto l’assessore al turismo della provincia di Foggia, Maria Elena Consiglio. La stessa Consiglio ha sottolineato come sia urgente la necessità di ampliare l’aeroporto di Foggia, decisivo allo sviluppo dell’intero territorio.
Molto concreto l’intervento del commissario APT della provincia di Foggia, Nicola Vascello, che ha sottolineato l’impegno da parte di tutti a migliorare. Il settore turistico è un comparto che gode di ottima salute nella nostra regione ma che va maggiormente assistito. Vascello ha sottolineato tanti aspetti positivi della realtà: “Oggi la Regione Puglia è una meta più sicura rispetto alle altre regioni d’Italia; la Puglia rappresenta la “Svizzera” del sud Italia”.
A concludere i lavori Silvia Godelli (nella foto), assessore regionale al turismo, che ha sottolineato il valore del “brand: Puglia” che, in soli 5 anni dalla sua rinascita, ha dimostrato la straordinaria vitalità degli attori locali. “Bitrel – ha detto la Godelli – rappresenta uno sforzo sperimentale dove i soggetti cercano di costruire una struttura più ampia e integrata comprendendo una idea di turismo religioso che esce dai soliti cliché in cui la tradizione ha rappresentato una realtà persistente nei secoli e che si sposa con il turismo di atro genere come slow food, itinerari naturalistici e altro”.