“La Via, in risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli artisti” è un progetto curato da Fedele Boffoli e pubblicato dalle edizioni Anforah. 27 gli artisti nazionali (tra cui suor Rosalba Facecchia ASC e Salvatore Marchesani di San Giovani Rotondo) che hanno contribuito – attraverso la loro opera – a realizzare questa iniziativa.
Come nasce l’idea di mettere insieme più artisti e di realizzare un progetto dedicato a Giovanni Paolo II?
Sono molti anni che, con una serie di operazioni artistico-culturali e varie attività pubbliche (Movimento Arte Intuitiva, Gruppo “T”-Tradizione, Webcommunity Anforah…), cerchiamo di riscoprire e restituire dignità all’Arte; nel 1999 poi la “Lettera del Papa Giovanni Paolo II agli Artisti” (Libreria Ed. Vaticana) di Papa Wojtyla (interessato come noi a certi valori) ha creato l’opportunità per la realizzazione del progetto interdisciplinare La Via… per logica conseguenza dedicato al Santo Pontefice polacco.
Conoscevi già tutti gli artisti o per te è stata una sorpresa entrare in contatto con la loro arte?
Tranne pochi recenti aggiunti, conosco discretamente tutti gli altri ed ho seguito, nel tempo, i loro percorsi; ciò nonostante, con gli artisti, stupore e meraviglia non mancano mai.
Perché il progetto si chiama “La Via…”?
La Via… è l’Arte e la Vita stessa ma, come ha scritto nella prefazione al libro omonimo don Vincenzo Mercante, La Via… potrebbe essere “lui il maestro!”, oppure riferirsi “allo stesso Pontefice”; insomma, lascio a voi interpretare.
“Per Giovanni Paolo II sono proprio gli uomini e le donne che hanno dedicato all’arte la loro vita che dovrebbero testimoniare, con la ricchezza della loro genialità, il messaggio salvifico del Cristianesimo”, dice Francesco Mignacca in un suo intervento nel volume. Ci dai un tuo parere a riguardo?
Non solo concordo perfettamente con la citazione di Mignacca, ma aggiungo che la vera Arte risalta e ridona, integralmente, il senso profondo di tutti i passaggi e le trasformazioni del ciclo di vita-morte-rinascita, insito in ogni forma e processo esistente. Che dire di più?
Qual è il futuro dell’arte?
Il futuro dell’arte è nel nostro presente quotidiano. E’ “qui e ora” mentre noi ne discorriamo e lo evochiamo. E’ la consapevolezza stessa del nostro ciclico respiro, inteso nella sua fase attiva e passiva; è nella vita e nella morte; è nella coscienza di ogni reciprocità manifestata e nella sua inequivocabile e paradossale Interezza-Unità. Siamo compenetrati dall’Arte… basta solo scoprirlo.
Sei pittore e poeta. Come vivi la tua esperienza di artista in relazione con te stesso e con Dio?
La pittura e la poesia, come tutte le altre arti, sono mezzi di rapporto che indicano, ermeticamente, la relazione (a due) tra noi e l’altro che si compie in un terzo aspetto, sintesi dei primi due; ma l’Arte preesiste a persone e strumenti, come Dio (per chi crede) alla vita e alla morte (la Natura per i non credenti) e guai a provare a impossessarsene. Per quanto riguarda me, non ho dubbi e non esito a dirlo, l’Arte è Dio, pertanto è… Teofania.
Ricordiamo che copie della nuova edizione de “La Via, in risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli artisti”, unitamente alle “Storie dell’Onda”(di Boffoli e Cabas), sono in vendita (a sostegno delle Missioni in Albania, delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, per minori che vivono in condizioni di grave difficoltà), a San Giovanni Rotondo (71013), presso suor Rosalba Facecchia in Corso Umberto I – 333/8529289.
NELLA FOTO: un’opera di Fedele Boffoli