L’eccidio di San Giovanni Rotondo (1920)

“Quella voce fucilata nella piazza, l’eccidio di San Giovanni Rotondo del 14 ottobre 1920″ è il titolo del libro del giovane sangiovannese Antonio Tedesco.

Dopo una scrupolosa ricerca nei vari archivi e biblioteche emerge uno studio approfondito  sull’eccidio più mortifero del biennio rosso in Italia. Una mattina di festa, un gioioso corteo di circa seicento persone – che, per celebrare il successo socialista alle elezioni del 3 ottobre 1920 e l’insediamento dei nuovi amministratori, vuole inalberare sul balcone del Comune della cittadina di Padre Pio, come simbolo di quella vittoria, la bandiera rossa – si trasforma nel massacro di tredici cittadini, manifestanti e non, e un carabiniere, con una sessantina di altri feriti.

Le responsabilità dell’eccidio sono rimaste sempre alquanto incerte. Inchieste di polizia e giudiziarie, ricostruzioni giornalistiche, scontri politici, atti parlamentari hanno chiarito molti aspetti ma non hanno mai fatto piena luce sull’intera dinamica di quegli eventi. La verità è apparsa sempre frammentaria, talvolta piegata alle ragioni di parte o di Stato. «Con questo saggio – scrive Giuseppe Tamburrano nella prefazione – la verità sull’eccidio del 14 ottobre 1920 di San Giovanni Rotondo è finalmente raggiunta. L’Autore l’ha cercata e l’ha trovata consultando tutta la documentazione disponibile e dando credito all’ispettore di polizia Trani che, in quei tempi in cui già si faceva pesante e condizionante la pressione della reazione, svolse una inchiesta scrupolosa ed obbiettiva».