Pecorella: “L’olio garganico, per qualità e capacità produttiva, non può più mancare a queste vetrine di prestigio”
Il Parco del Gargano sarà presente dal 7 al 10 marzo a Trieste per partecipare alla più importante fiera interamente dedicata all’olio extravergine d’oliva. L’edizione 2013 ha fatto registrare numeri importanti, come visitatori da 26 Paesi e oltre 200 produttori e quest’anno si prevedono risultati ancora più ambiziosi con grande attenzione alle vendite sui mercati esteri, grazie ad una fitta rete di incontri con operatori internazionali e a partnership importanti, come la collaborazione con l’“Italian Olive OilDayche” che si terrà a Tokyo nel corso del 2014.
“L’olio garganico, per qualità e capacità produttiva, non può più mancare a queste vetrine di prestigio – dichiara il presidente del Parco Stefano Pecorella -. Per questo saremo presenti con uno stand del Parco Nazionale del Gargano in cui potremo presentare le aziende che hanno aderito alla filiera di qualità e che rientrano nel nostro paniere “Buono come il Parco”. Credo fortemente che l’olio d’oliva possa essere una risorsa di sviluppo su cui puntare, per questo l’Ente ha investito nella certificazioni di aziende che hanno dimostrato di impegnarsi in produzioni di qualità e che hanno adottato buone pratiche ambientali.
Molte istituzioni si sono accorte solo oggi del problema della rintracciabilità- aggiunge il presidente – con lo scandalo delle vignette del New York Times che mettono in discussione la produzione di olio extravergine nel nostro Paese.
Con l’Ente Parco ho già da tempo avviato una strategia per la valorizzazione e tutela delle nostre produzioni, garantendo la provenienza del prodotto.
Il sistema di rintracciabilità di filiera controllata conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 22005:8, relativo al Paniere dei Prodotti tipici del Parco Nazionale del Gargano, sarà in grado di garantire l’origine e la qualità dei prodotti tipici, in questo caso dell’olio, attraverso l’identificazione di tutti gli attori della filiera, con ruoli e responsabilità, e attraverso un codice alfanumerico sarà possibile collegare in ogni momento un lotto di prodotto ai controlli su di esso effettuati. Abbiamo creato ad hoc anche un sito (www.buonocomeilparco.it) per cui al consumatore finale basterà inserire il codice per individuare la pianta da cui deriva l’olio sulla sua tavola.
A volte non serve andare oltre oceano per individuare delle buone pratiche, siamo spesso ciechi verso chi in patria spende energie e professionalità per il bene del territorio.
Mi auguro di trovare in futuro maggiore collaborazione di enti, associazioni di categoria e aziende. L’Ente – conclude – non farà mancare il proprio supporto alle aziende della filiera per la promozione di queste produzioni di eccellenza, affiancandole nella attività di marketing in Italia e all’estero.”
Articolo pubblicato mercoledì 5 febbraio 2014 alle ore 15.00